In futuro in Italia non sarà consentita la produzione o la vendita di carne da laboratorio
Gli “hamburger coltivati in laboratorio” sono già disponibili a Singapore e negli Stati Uniti, dove la “carne coltivata in laboratorio” è stata approvata. Anche gli attivisti per i diritti degli animali sostengono questo metodo di produzione innovativo, ma in Italia il governo ora ha deciso contro di esso – per ragioni sorprendenti.
IOIl governo italiano di destra del Primo Ministro Giorgia Meloni vieta la produzione e la vendita di carne da laboratorio. Giovedì la Camera dei Rappresentanti di Roma ha approvato un disegno di legge simile, precedentemente approvato dal Senato.
L’Italia è il primo Paese in Europa a imporre tale divieto, riferisce l’agenzia ANSA. I politici dei partiti governativi italiani si sono rallegrati dopo il voto alla Camera dei Rappresentanti. “Siamo interessati a tutelare le nostre tradizioni, i nostri prodotti e, soprattutto, la salute degli italiani”, ha affermato Davide Bergamini, politico del partito della Lega.
Per produrre carne in laboratorio, le cellule staminali vengono prelevate da animali vivi e poi coltivate in un liquido nutrizionale costituito da grassi, aminoacidi, vitamine, minerali e zucchero. In esso possono riprodursi e crescere nel tessuto muscolare.
Nessun animale verrà ucciso per la carne coltivata in laboratorio, cosa che sostengono gli attivisti per i diritti degli animali. Diversi gruppi per i diritti degli animali hanno descritto la decisione di giovedì come un “divieto ideologico”. Viene spesso sottolineato l’aspetto ambientale di questo metodo di produzione.
In realtà, la carne coltivata in laboratorio non è mai stata sul mercato in Italia, quindi i critici hanno bollato il progetto come un falso dibattito. L’opposizione mette addirittura in dubbio la costituzionalità della legge. Un divieto generale potrebbe anche violare il diritto internazionale e le normative europee, portando potenzialmente a un conflitto con la Commissione europea.
La Coldiretti ha però accolto con favore gran parte della nuova legge. Soprattutto è giusto vietare contemporaneamente l’uso di termini di uso quotidiano per prodotti alternativi a base vegetale, come hamburger o salsicce a base vegetale.
Tuttavia non sono mancate le critiche da parte dell’opposizione. In particolare è in discussione la costituzionalità della legge. Un divieto generalizzato potrebbe anche violare il diritto internazionale e le normative europee, portando potenzialmente a un conflitto con la Commissione europea.
Secondo la legge le violazioni devono essere punite con multe fino a 60.000 euro e con la confisca dei beni.
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