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Controversia sull'immunità: la politica europea Kylie fallisce in tribunale

Controversia sull'immunità: la politica europea Kylie fallisce in tribunale

Controversia sull'immunità
La politica europea Kylie fallisce in tribunale

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L'ex vicepresidente del Parlamento europeo ha vissuto un anno turbolento: Kylie ha perso il suo incarico a causa di sospetta corruzione ed è stata addirittura costretta ad andare in prigione. In un caso di frode invoca la sua immunità e fallisce.

La deputata europea Eva Kylie, accusata di frode e corruzione, è stata sconfitta nella sua battaglia contro la revoca dell'immunità parlamentare. Secondo le informazioni ricevute durante la serata, la Corte dell'Unione Europea ha respinto come irricevibile il ricorso di Kylie contro il procedimento previsto. L'ex vicepresidente del Parlamento aveva tentato di respingere la richiesta della procuratrice europea Laura Kovesi di revocare la sua immunità.

La donna greca ha ritenuto illegale anche la decisione della presidente del Parlamento Roberta Mitsola. Si decide di annunciare la proposta in seduta plenaria del Parlamento e di sottoporla alla commissione giuridica.

Alla base della richiesta della Procura europea c'è un'indagine sulla gestione degli stipendi parlamentari degli assistenti e su presunte frodi ai danni del bilancio dell'Unione europea. Questo caso è separato dallo scandalo di corruzione in cui si dice che Kylie sia coinvolta. Durante l'indagine, la Procura belga non ha chiesto la revoca dell'immunità di Kylie perché, a suo avviso, Kylie è stata colta in flagrante in un sospetto crimine.

Corruzione e riciclaggio di denaro

Lo scandalo di corruzione divenuto noto alla fine del 2022 riguarda la presunta influenza dei governi del Qatar e del Marocco sulle decisioni del Parlamento dell’Unione europea. La Procura accusa diversi imputati di corruzione, riciclaggio di denaro e appartenenza ad un'organizzazione criminale. E Kylie, 45 anni, è una di loro. La donna greca è stata arrestata all'inizio di dicembre 2022. Nell'aprile 2023 è stata lasciata uscire dal carcere dopo circa quattro mesi ed è stata posta agli arresti domiciliari sotto sorveglianza elettronica. Questa misura coercitiva è stata poi revocata a maggio.

Non è chiaro fino a che punto le accuse contro Kylie possano essere provate. La Procura ha recentemente sottolineato che dovrebbero essere esaminati anche eventuali errori formali nelle indagini. Entro la metà di maggio di quest'anno si valuterà se la sua immunità è stata violata durante le indagini contro Kylie. Kylie potrebbe ancora teoricamente agire contro la sentenza della Corte europea davanti alla Corte di giustizia europea.

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