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Nessun governo, nessun piano: l’Italia va verso il disastro energetico

Nessun governo, nessun piano: l’Italia va verso il disastro energetico

eEd è andata come doveva: circa un mese dopo che i partiti italiani hanno estromesso il loro primo ministro apartitico, Mario Draghi, lo rivogliono. E non segretamente, ma molto apertamente – e nel bel mezzo di una campagna elettorale.

In prima linea Carlo Calenda, leader del piccolo partito centrista Azione, che all’inizio della settimana aveva chiesto “il blocco della campagna elettorale”. Quattro giorni dopo, il leader della Lega di destra Matteo Salvini ha seguito l’esempio, chiedendo una “tregua” tra le parti in modo che potessero aiutare Draghi a decidere le misure per affrontare l’emergenza energetica.

Non fu Salvini che, insieme a Forza Italia di Silvio Berlusconi, approfittò della crisi di governo per destituire Draghi, allora in carica.

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Con pretesti, entrambi i partiti non hanno partecipato al referendum, ritirando così la fiducia a Draghi. Quando il terzo governo della legislatura è caduto e tutte le possibili e improbabili coalizioni sono state processate, il 25 settembre il presidente ha indetto elezioni anticipate.

Anche allora, la crisi di governo ha causato una mancanza di comprensione: né l’elettorato italiano né la comunità internazionale hanno capito perché i partiti volessero rimuovere presto Draghi: le nuove elezioni previste si sarebbero svolte nell’aprile 2023.

La spiegazione miope è abbastanza semplice: i partiti di destra erano in testa alle urne in quel momento. Lo fanno ancora oggi e quindi possono avere una ragionevole speranza di vincere le elezioni.

A Draghi non è consentito prendere alcuna decisione

Ma c’è un problema in questo calcolo: da quando Tragi è stato privato del suo potere, guida il Paese solo ad interim, incapace di reagire agli sviluppi attuali.

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Può solo attuare ciò che il governo ha deciso prima delle dimissioni: nuove misure, decisioni politiche sono fuori questione. Ma nello scenario mondiale in rapida evoluzione, questo da solo non è sufficiente.

Durante la guerra in Ucraina, l’elevata inflazione e il continuo aumento dei prezzi dell’energia, i partiti sapevano già che, sebbene sostenessero Draghi, anche i critici non lo facevano per aver guidato l’Italia con così tanto successo in tempi così difficili. Credo sia possibile se condotto prima.

Le piccole imprese interrompono la produzione

Ora che il mese estivo di agosto è finito, i partiti sono nel bel mezzo della campagna elettorale: si rendono conto del loro errore. Perché con un prezzo record del gas di 340 euro al megawattora a inizio settimana, diverse piccole e medie imprese preferiscono mandare i propri dipendenti al lavoro a tempo determinato piuttosto che riprendere la produzione dopo le vacanze estive.

Il quotidiano “il Corriere della Sera” riporta di aziende in tutto il Paese che hanno dovuto chiudere temporaneamente a causa dei prezzi elevati dell’energia: ad esempio Cartesar, produttore di carta da imballaggio della regione Campania, o MoMa Ceramics-Romagna, produttore di piastrelle in Emilia. Quest’ultima ha 350 dipendenti e l’ultima ha avuto un fatturato di oltre 100 milioni di euro. Ma con l’aumento dei prezzi dell’energia, la produzione non è redditizia nonostante il portafoglio ordini pieno.

Salvini chiede un pacchetto da 30 miliardi

Di conseguenza, Salvini, il cui elettorato comprende molti imprenditori, ha invitato il governo a intervenire ora per impedire un ulteriore aumento dei prezzi dell’energia.

Per questo, secondo Salvini, dovrebbero essere disponibili 30 miliardi di euro. Ma: Draghi non è né disposto né autorizzato ad assumere nuovo debito pubblico per mantenere bassi i prezzi dell’energia per consumatori e aziende.

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Come primo passo, il governo ha deciso un piano di risparmio energetico che si assume la responsabilità principale dei cittadini: dovrebbero utilizzare meno energia, accendere il riscaldamento in un secondo momento e utilizzarlo per meno tempo, in modo che l’Italia possa raggiungere gli obiettivi di risparmio energetico impegnato nell’Unione Europea. Lo stesso vale per gli edifici pubblici. Non smettere di risparmiare per ora.

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Crisi energetica europea

In caso contrario, le parti in campagna non avranno altra scelta che sperare di vincere le trattative sul tetto del prezzo del gas dell’UE, che si tradurranno in una riduzione dei prezzi anche in Italia.

Per coincidenza, l’idea di questo coperchio è venuta da Draghi: l’ha inventato subito dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, ma all’epoca non ha ricevuto abbastanza sostegno dai suoi partner dell’UE, in particolare dalla Germania.

Ora l’UE è più aperta all’idea. Ma la posizione di Draghi nelle potenziali trattative rimane debole. Del resto anche i partner dell’Ue sanno che non tarderà a lungo al tavolo delle trattative in rappresentanza dell’Italia.