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Le aziende del Württemberg orientale vedono minacciata la propria esistenza

Le aziende del Württemberg orientale vedono minacciata la propria esistenza

Nel Paese un’azienda su tre rischia di chiudere se non si trova un successore. Anche un’azienda su due vede la propria esistenza minacciata dalla carenza di manodopera qualificata. Ciò risulta evidente dal decimo studio condotto da Commerzbank.

I vostri risultati valgono anche per il Württemberg orientale, afferma Cora Hyde, Area Manager per la clientela aziendale. L’istituto di ricerca Ipsos ha condotto un sondaggio tra 1.600 aziende in tutto il paese con un fatturato annuo fino a 15 milioni di euro, tra cui 100 aziende del Baden-Württemberg. Tra questi figurano sia clienti di Commerzbank che clienti di altri istituti di credito.

Più di uno su tre afferma che la carenza di manodopera e l’inflazione sono i problemi dominanti. Una persona su due afferma infatti di essere direttamente colpita dalla carenza e di vedere i rischi che la carenza di manodopera qualificata mette a rischio la sopravvivenza della propria azienda.

Il 45% degli intervistati cerca inutilmente stagisti e circa un terzo viene ritardato perché i fornitori soffrono di carenza di personale.

“Con queste sfide in mente, le aziende stanno facendo molto per presentarsi come datori di lavoro attraenti”, afferma Cora Hyde. Il 61% punta su salari interessanti, uno su due offre orari di lavoro flessibili o benefici aggiuntivi, ma solo due su cinque sono attratti da un piano pensionistico aziendale.

La seconda sfida che molte aziende devono affrontare è l’organizzazione della successione. Per quattro clienti commerciali su dieci è già rilevante. Quasi un quinto vorrebbe continuare per un massimo di cinque anni e il 22% per un massimo di dieci anni. Sono soprattutto motivi personali a spingerli a prendere in considerazione la successione aziendale.

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Molte persone non pensano alla successione

Il 46% degli intervistati lo ritiene dovuto all’invecchiamento, per il 44% un cambiamento nello stato di salute, il 22% cita come motivazione la situazione familiare e il 13% la situazione finanziaria.

Ma uno su tre afferma di non aver ancora pensato alla successione. Uno su quattro vorrebbe organizzare la gestione dell’azienda all’interno della famiglia, mentre l’11% vorrebbe venderla o chiuderla. Uno su quattro vuole continuare finché non ci sarà un successore. Se non verrà trovato nessuno, un’attività su tre sarà a rischio di chiusura.

Cora Hyde: “La mancata cura tempestiva del successore può avere gravi conseguenze per l’azienda. Stiamo quindi affrontando attivamente questo problema con i nostri clienti. I risultati del sondaggio confermano che la pianificazione della successione è una parte importante della nostra consulenza.

Dal sondaggio è emerso che anche un’azienda su tre vorrebbe ricevere questa consulenza. Sono previste offerte per finanziamenti successivi o per acquisizioni.