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La simulazione mostra gli effetti devastanti dell’esplosione

La simulazione mostra gli effetti devastanti dell’esplosione

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Un super vulcano vicino a Napoli, in Italia, preoccupa gli esperti. Un video simula una possibile eruzione del vulcano e le sue devastanti conseguenze per il Paese.

NAPOLI – Gli esperti stanno monitorando da vicino la presenza di un cosiddetto “supervulcano” nei campi di flagelli vicino alla città di Napoli, nel sud Italia. Da qualche tempo i ricercatori temono sempre più che il vulcano possa eruttare. Particolare preoccupazione: nel corso dei decenni grandi numeri di persone si sono insediati non solo nella vicina Napoli, ma anche nei Campi Flegrei. Un’esplosione può essere devastante. Una simulazione dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) mostra nel dettaglio come avverrebbe un’eruzione.

Il supervulcano in Italia preoccupa gli esperti: i campi Plegreyan erutteranno di nuovo?

I Campi Flegrei (Campi Flegrei) sono un’area vulcanica della Campania che inizia direttamente alla periferia della megalopoli di Napoli e si estende su un’area di oltre 150 chilometri quadrati. Conosciuto anche come supervulcano, non è lontano dal famoso vulcano Vesuvio. Entrambi i vulcani hanno una camera magmatica comune. Oltre al Vesuvio, anche il supervulcano ha attirato ripetuta attenzione con la sua attività negli ultimi decenni. La regione è spesso colpita da piccoli terremoti. Solo nel mese di agosto sono stati segnalati 1.118 terremoti attorno al più grande supervulcano attivo d’Europa.

I Campi Flegrei sono un supervulcano nei pressi di Napoli. (Immagine d’archivio) © dpa/Istinuto Di Vulcanologia

La regione è a livello di allerta gialla da undici anni, invocando l’allerta. Ma recentemente c’è stata una crescente preoccupazione tra gli esperti. Da un lato, uno studio pubblicato su una rivista speciale Natura Comunicazioni Terra e Ambiente Una volta rilasciati, i campi Plegreyani hanno maggiori probabilità di indebolirsi costantemente e di rompersi, rendendo più probabili le esplosioni. D’altro canto a livello locale si registra un aumento dell’attività sismica. Nel mese di ottobre un terremoto di magnitudo 4.2 colpì Napoli. Il terremoto non solo ha danneggiato gli edifici ma ha anche causato il panico tra la gente. Molti si chiedono: cosa accadrebbe se il vulcano eruttasse davvero?

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Italia: la simulazione mostra quanto devastante potrebbe essere l’eruzione di un supervulcano per Napoli e la regione

Il passato chiarisce quali effetti possono avere le eruzioni supervulcaniche: si dice che una grande eruzione avvenuta 30.000 anni fa abbia contribuito all’estinzione dell’uomo di Neanderthal. L’ultima grande eruzione vulcanica dei Campi Flegrei è datata al 1538. Oggi nella regione vivono mezzo milione di persone. Per illustrare gli effetti, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha creato una simulazione nel 2011 che mostra come appariva un’eruzione 4.500 anni fa:

Dopotutto, l’impatto di un disastro naturale è chiaro: in primo luogo, un’enorme lava erutta nell’aria attraverso il mantello terrestre. Nel giro di tre minuti, la lava si diffonde su una vasta area in tutta la regione. Guardando indietro, Napoli sarebbe stata sepolta sotto il magma.

Nessuno può prevedere con precisione le future eruzioni vulcaniche. Thomas R. del Centro tedesco di ricerca geologica (GFZ). Walter nel dialogo menziona sia i Campi Flegrei che il Vesuvio. Merkur.de “Maturi per un’esplosione” di IPPEN.MEDIA. I ricercatori vedono cambiamenti precedenti, mentre “nessun cambiamento importante” si sta attualmente verificando con il Vesuvio.

Secondo le informazioni del portale online Notizie sul terremoto “Gli ultimi sette giorni ci hanno dato pochi motivi per credere che la situazione si attenuerà.” Di conseguenza anche nel mese di ottobre il numero dei terremoti è leggermente diminuito. Ora dobbiamo continuare a monitorare il vulcano. La condizione può continuare ad attenuarsi, ma potrebbe riacutizzarsi. “Il vulcano respira, e con esso i segni della sua attività salgono e scendono”, scrive il portale. Quindi non è possibile una conclusione finale del tutto chiara. (nz)