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L'Italia può spendere solo la metà del pacchetto di stimoli economici dell'UE – Euractiv DE

L'Italia può spendere solo la metà del pacchetto di stimoli economici dell'UE – Euractiv DE

L’Italia può utilizzare solo la metà dei soldi disponibili nell’ambito del pacchetto di stimoli economici dell’Ue, ha detto un esperto. Ha avvertito che i piani di Maloney di estendere la scadenza di spesa dell'UE potrebbero andare incontro a conseguenze disastrose se falliscono.

Se il governo del primo ministro Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia/ECR) non prorogherà i termini di spesa come previsto, l'Italia spenderà meno del 50% del totale in progetti concreti. Secondo Marco Leonardi, professore di economia all'Università di Milano, in precedenza era capo della pianificazione economica presso la Presidenza del Consiglio.

Le difficoltà dell’Italia nella gestione del fondo di recupero dal coronavirus hanno attirato l’attenzione dei media e dei regolatori della spesa pubblica. Nonostante lo stanziamento di 194,4 miliardi di euro da parte dell’Unione Europea nell’ambito del Recovery Fund, il Paese deve affrontare sfide per il suo utilizzo efficace.

Finora, l’Italia ha utilizzato solo la metà dei 101 miliardi di euro ricevuti, nonostante abbia raggiunto la maggior parte dei suoi obiettivi rispetto ad altri paesi dell’UE, ha affermato di recente un funzionario. Rapporto.

Mentre il governo ne applaude i progressi, Leonardi esprime preoccupazione.

Del 50% dei soldi già stanziati per l'Italia, ha sottolineato, solo il 10% è stato destinato a progetti infrastrutturali. Il restante 40% è stato utilizzato per fornire tali incentivi automatici Superbonus (Credito d'imposta per chi decide di ristrutturare la propria casa per essere più efficiente dal punto di vista energetico) oppure Industria 4.0 (Strategia nazionale per la digitalizzazione dell'industria).

Inoltre, molti comuni rifiutano i finanziamenti dell’UE perché temono di non riuscire a rispettare la scadenza per completare i progetti entro il 2026. Senza una proroga, questi investimenti non completati potrebbero perdere i finanziamenti dell’UE, portando le autorità locali ad abbandonare del tutto i progetti a causa di vincoli finanziari.

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Leonardo ha osservato che l'Italia è “un anno indietro” sul piano da 200 miliardi di euro a causa di riforme e cambi di leadership. Senza la proroga l’Italia rischia di spendere solo la metà dei 200 miliardi di euro in progetti concreti.

Come precedentemente riportato da Euractive, La Commissione europea rispetta la scadenza concordata del 2026. Sottolinea che i finanziamenti sono limitati nel tempo, nonostante le sfide per gli Stati membri dell’UE nell’implementare i progetti in tempo.

Leonardi però sospetta che «la Meloni punti ad avere più influenza sulla nuova commissione e a prorogare di qualche anno la scadenza».

Ha concluso che la strategia di Maloney era quella di garantire questa estensione, poiché il fallimento avrebbe conseguenze disastrose.

[Bearbeitet von Kjeld Neubert]