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Il primo contratto collettivo per i lavoratori dell'opera italiana in 20 anni

Il primo contratto collettivo per i lavoratori dell'opera italiana in 20 anni

I lavoratori delle organizzazioni liriche e sinfoniche italiane hanno votato per accettare un nuovo contratto collettivo, ponendo fine a una situazione di stallo di 20 anni nelle negoziazioni con i datori di lavoro.

L'accordo con i sindacati UNI Global, SLC-CGIL e FISTEL-CISL, così come altri sindacati che rappresentano i lavoratori del settore, arriva dopo che i lavoratori hanno scioperato ad ogni prima d'opera dal 17 ottobre 2023.

Dopo lunghe trattative, le due parti hanno concordato di dividere la proroga in due fasi, con la prima fase che coprirà gli anni 2019-2020-2021 e la seconda fase che coprirà gli anni 2022-2023-2024. La prima fase prevede un aumento della retribuzione mensile del 4% a partire da gennaio 2024, un pagamento una tantum pari all’8% della retribuzione media e altri premi. I sindacati inizieranno ora a negoziare le nuove condizioni e gli aumenti salariali per la seconda fase.

Vale la pena notare che il periodo delle trattative economiche è ora collegato alle trattative per la funzione pubblica, che si svolgono ogni tre anni.

Riccardo Fazioli della FISTEL-CISL ha detto:

“Si tratta di un buon accordo e di un primo passo importante per riportarci alla norma di negoziare un nuovo contratto ogni tre anni. Il clima è cambiato e abbiamo dimostrato che siamo impegnati a costruire il nostro movimento sindacale e ad aumentare salari e stipendi per lavoratori del settore privato Continuare a migliorare le condizioni di lavoro.

Johannes Staudinger, capo del Dipartimento di Media, Spettacolo e Arti dell'UNI, ha dichiarato:

“Le azioni coraggiose dei lavoratori dell'opera in sciopero hanno avuto un impatto enorme e hanno costretto i datori di lavoro al tavolo delle trattative. Ci congratuliamo con le nostre organizzazioni aderenti SLC-CGIL e FISTEL-CISL nonché con tutti i sindacati partecipanti e confidiamo che i datori di lavoro si mostreranno pronti negoziare in futuro.”