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Al via una grande indagine sulla mafia in Italia: “Operazione Eureka”

Al via una grande indagine sulla mafia in Italia: “Operazione Eureka”

NDopo quasi quattro anni di indagini, la polizia ha colpito lo scorso maggio, alle quattro del mattino, contemporaneamente in Italia, Germania, Portogallo, Belgio e Spagna. Nell'ambito dell'operazione Eureka sono stati arrestati più di 130 sospetti, sospetti mafiosi e stretti sostenitori della 'ndrangheta. Fu uno dei più grandi processi internazionali nella lotta alla mafia calabrese. Il processo è iniziato oggi a Reggio Calabria, in Italia.

Le accuse mosse dalla Procura di Reggio Calabria contro un totale di 115 imputati andavano dall'appartenenza ad associazione mafiosa al traffico di droga, riciclaggio e detenzione illegale di armi da guerra. Secondo le informazioni di MDR Investigative e FAZ, diversi imputati arrestati in Germania l'anno scorso e poi estradati in Italia dovranno ora rispondere davanti a un tribunale italiano.

Durante i raid del 3 maggio, in Germania furono schierati commando per operazioni speciali e agenti di polizia provenienti dalla Baviera, dal Nord Reno-Westfalia, dalla Renania-Palatinato e da Charland. Al centro dell'operazione erano gruppi presumibilmente legati a clan del piccolo borgo calabrese di San Luca, considerato roccaforte della 'ndrangheta.

Un processo è in corso anche in Germania

Presso il tribunale regionale di Coblenza è già in corso un processo contro i dieci imputati arrestati nell'ambito dell'operazione “Eureka”. L'ufficio del procuratore dello stato accusa i dipendenti di gelaterie e ristoranti di “crimini legati alle bande e frode aziendale”, inclusa l'assistenza alla corona e benefici lavorativi a breve termine. Alla corte di Coblenza i legami con la mafia non hanno più alcun ruolo; La Procura dello Stato ha sospeso le indagini sulle accuse.

Nella Renania settentrionale-Vestfalia la procura di Düsseldorf continua a indagare su due gruppi. Alcuni avrebbero riciclato denaro proveniente dal traffico di droga in una gelateria a Seagan. Il pubblico ministero ha affermato che altri contrabbandavano cocaina in tutta Europa.





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Perché la mafia calabrese è così potente?
Immagine: Alleanza cinematografica

I cinque sospettati, arrestati in Baviera e Turingia lo scorso maggio e estradati in Italia su mandato d'arresto europeo, sono ora sotto processo a Reggio Calabria. Secondo le informazioni della MDR e della FAZ, il Pubblico Ministero sostiene che quattro imputati di Monaco sarebbero stati coinvolti nel finanziamento e nell'organizzazione dello spaccio di cocaina proveniente dall'America Latina. Inoltre, nei parcheggi di diversi centri commerciali di Monaco, i proventi del traffico di droga sarebbero stati riciclati da società di manutenzione automobilistica.

Il ristoratore Mauricio C., arrestato a Erfurt, è accusato dalla Procura di Reggio Calabria di aver aiutato una banda di Monaco ad organizzare la spedizione di cocaina dall'Ecuador all'Australia. Il suo avvocato ha insistito davanti alla MDR e alla FAZ che il suo cliente non era accusato di far parte di un'organizzazione criminale.

I criptogatti sono accettati come prova

Il processo a Reggio Calabria è iniziato venerdì in un bunker e a porte chiuse. Nel diritto processuale italiano esiste una sorta di fase intermedia in tribunale per accuse penali gravi, chiamata “udienza preliminare”.

Durante questa “udienza preliminare”, il giudice deve determinare, tra le altre cose, se i risultati ottenuti dal pubblico ministero sono sufficienti a sostenere le accuse in tribunale. Se è di questo parere, si procederà con il procedimento legale. Tuttavia, se il giudice dell'udienza preliminare ritiene che le prove siano insufficienti, può archiviare il procedimento contro l'imputato.

Poiché molte delle accuse nell'indagine “Eureka” si basavano su chat crittografiche, il momento dell'udienza iniziale è stato scelto con attenzione. Ieri, giovedì, l'Alta Corte italiana ha risposto alla domanda se le chat del provider SkyECC, crittografate dalle autorità di intelligence francesi, possano essere utilizzate come prova in tribunale. Con tale questione hanno presentato ricorso alla Corte di Cassazione, tra gli altri, due imputati del caso “Eureka”.

venerdì mattina La Corte di Cassazione ha pubblicato i principi della sua decisione, che riveste grande importanza non solo per l'inchiesta “Eureka”, ma anche per altre operazioni antimafia. Come Molti giornali italiani Il ricorso si dice respinto. In generale vale quanto segue: le chat di SkyECC possono essere utilizzate come prova nei tribunali italiani.

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