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La povertà in Italia: la città satellite di Scampia

La povertà in Italia: la città satellite di Scampia

SIl Gambia, una città satellite a nord di Napoli, riceve molta attenzione politica in questi giorni. Sabato scorso Giuseppe Conte da, ex primo ministro e attuale leader del partito populista di sinistra Movimento Cinque Stelle. A Scampia iniziò il suo giro nazionale per proteggere i soldi dei cittadini. Il governo Conte ha introdotto il reddito di cittadinanza nel marzo 2019 e lo ha celebrato come una pietra miliare nell’eliminazione della povertà, in particolare nel sud economicamente svantaggiato. La nuova coalizione di destra guidata da Georgia Meloni vuole abolire il Reddito di Cittadinanza perché incoraggia le persone in età lavorativa a non fare nulla invece di cercare lavoro, ha affermato la Presidenza del Consiglio dei Ministri. A Scampia, dove un terzo di tutte le famiglie riceve il reddito di base, Conte ha avvertito di proteste a livello nazionale da parte di persone emarginate se il governo Meloni attua un piano per l’esclusione sociale.

Mattia Rab

Corrispondente politico per Italia, Vaticano, Albania e Malta a Roma.

Conte c’era qualche giorno fa Napoli Il sindaco Gaetano Manfredi a Scampia per l’inaugurazione del nuovo polo “Federico II” dell’Università degli Studi di Napoli. La regina di bellezza regnante d’Italia, Zeudi Di Palma, ha partecipato all’inaugurazione come una sorta di santo patrono. “Miss Italia” ha vent’anni e viene da Scampia dove studia sociologia. Tuttavia, in futuro, dovrà prendere la metropolitana per raggiungere l’università nella città vecchia perché il nuovo campus appartiene alla Facoltà di Medicina e non alla Facoltà di Scienze Sociali dove studia De Palma. L’università porterà “luce e speranza” a Scampia, detta “Miss Italia” con fascia e corona. A questo il sindaco Manfredi annuì.

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“Non siamo le Comore”

Alcuni vedono le fosse in fiamme per le rivolte della fame, mentre altri celebrano l’edificio dell’università come un faro di speranza, con graffiti sui muri della città che paragonano Scampia alla città del peccato di Gomorra. La storia biblica parla di un Dio creatore arrabbiato coperto di fuoco e zolfo. “No Gomorra” è un detto molto comune. Oppure: “Scampia non è Gomorra”. O ancora: “Noi non siamo Gomorra”.

La città, che in questi giorni giace sotto un nebbioso velo di nuvole, deve al giornalista e scrittore il suo famigerato soprannome. Roberto Saviano. Nato a Napoli nel 1979, Saviano ha raggiunto la sua svolta internazionale nel 2006 con il suo romanzo fattuale sul problema della criminalità organizzata e del potere politico nella regione meridionale italiana della Campania e nell’area metropolitana di Napoli. Il libro di Saviano si intitola “Gomorra – Viaggio nell’impero economico di Gomorra”. La Camorra è un’organizzazione mafiosa in Campania. Le mafie, un tempo radicate nel sud Italia, sono da tempo attive a livello internazionale – oltre alla Camorra, a Cosa Nostra in Sicilia, all’Entrangetta in Calabria e alla Sacra Corona Unita in Puglia – impegnate in sanguinose guerre. distribuzione. Oggi non discutono reciprocamente dei territori e delle aree di attività. Lavori fianco a fianco, a volte insieme.

Ai clan non è piaciuto il libro

Per Saviano, il suo bestseller Gomorra-Camorra, ora tradotto in più di cinquanta lingue e che ha venduto ben dieci milioni di copie in tutto il mondo, è stato insieme una benedizione e una maledizione. Divenne ricco e famoso, ma soprattutto si sentiva solo, si lamentava ancora e ancora. Ai clan non è piaciuto quello che Saviano ha dettagliato nel suo libro: “Le Vele di Scampia”, sui sanguinosi resoconti delle famiglie camorristiche nemiche nella “Faida di”, il più grande centro antidroga d’Europa. Zambia” 2004 e 2005, famiglie di camorra in guerra con omicidi quotidiani durante il giorno. L’allora scrittore 26enne ha ricevuto minacce di morte. Da allora, Saviano è stato sotto la protezione della polizia 24 ore su 24 e ha dovuto cambiare continuamente il suo appartamento. Per l’amicizia, per un sodalizio, la solitudine protetta non hanno posto nella sua vita Camorra Devi credere a Saviano quando dice che spesso vorrebbe averlo ucciso.

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