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“La legge attualmente tiene molte aziende in difficoltà”.

“La legge attualmente tiene molte aziende in difficoltà”.

ITD: Signor Jakes, a cosa devono prepararsi le aziende in termini di catene di fornitura a partire da gennaio 2024?
Jikai: La legge Supply Chain Due Diligence (LkSG), entrata in vigore nel gennaio 2023, tiene attualmente molte aziende con il fiato sospeso. LkSG regola il rispetto dei diritti umani, del diritto del lavoro e degli standard ambientali applicabili lungo l’intera catena di fornitura, comprese tutte le filiali e i fornitori diretti. Tra le altre cose, richiede alle aziende di condurre analisi dei rischi, attuare misure preventive, stabilire procedure di reclamo e documentare tutte le informazioni rilevanti per la rendicontazione. La legge attualmente interessa circa 900 aziende con sede e filiali in Germania che impiegano almeno 3.000 persone. Dal 1° gennaio 2024 la legge verrà nuovamente inasprita e poi saranno ritenute responsabili anche le aziende con almeno 1.000 dipendenti.

ITD: Quali sono le sfide legate all’attuazione della normativa sulla catena di fornitura?
Jikai: Nelle aziende tedesche il tema della “sostenibilità” gioca un ruolo trasversale, anche a causa delle crescenti aspettative da parte di clienti e investitori. Per contrastare questa pressione delle aspettative, i decisori hanno bisogno di trasparenza sui processi e di informazioni dettagliate sui dati rilevanti. I maggiori ostacoli alla conformità della LkSG sono l’insufficiente trasparenza e la mancanza di flessibilità. Entrambi i fattori dipendono l’uno dall’altro. Agile è inutile se non vengono identificati rischi e violazioni a causa della mancanza di trasparenza nei dati ESG e nella catena di fornitura. L’azienda non è quindi in grado di agire se, ad esempio, un fornitore non soddisfa gli standard richiesti. Per sviluppare una conoscenza esaustiva dei fattori ESG e della catena di fornitura, sono necessari processi specifici. Ciò non solo migliora la cooperazione tra tutte le aree rilevanti come “Procurement”, “Supply Chain Management” o “Compliance”, ma anche con fornitori, revisori e autorità. Le informazioni e i processi forniscono quindi la flessibilità necessaria per rispondere ai cambiamenti e ai rischi.

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ITD: In che misura la gestione intelligente dei dati può contribuire a soddisfare i requisiti legali e raggiungere gli obiettivi ESG?
Jikai: Affinché la conformità abbia successo, è necessario un database standardizzato e automatizzato che copra l’intera catena di fornitura. Costituisce la base per analisi periodiche dei rischi, un monitoraggio coerente dei rischi e la preparazione di rapporti di audit per tutti i rischi identificati e le misure adottate. Problema: i dati richiesti sono spesso distribuiti su più sistemi, sia all’interno dell’azienda che presso i fornitori e i loro fornitori. Inoltre, questi dati sono disponibili in un’ampia gamma di formati incompatibili, alcuni dei quali sono di qualità discutibile. In questo ambiente manualmente complesso, la gestione intelligente dei dati crea trasparenza su tutte le fonti di dati richieste, nonché dati specifici sulla loro affidabilità. I big data della catena di fornitura possono essere utilizzati tramite un’unica fonte di verità in cui tutti i dati chiave, le informazioni sui fornitori, le metriche e le scadenze sono mappati in modo affidabile e aggiornato. La raccolta dei dati e l’elaborazione qualitativa sono completamente automatizzate. Tutto ciò gioca un ruolo cruciale, soprattutto per analisi accurate dei rischi, reporting, processi decisionali rapidi e controlli di conformità: dopo tutto, i report sono validi solo quanto i dati su cui si basano.

Questo è un articolo della nostra edizione cartacea del 7-8/2023. Richiedi un abbonamento di prova gratuito.

ITD: Quali altri vantaggi possono ottenere le aziende da tali soluzioni?
Jikai: Il valore aggiunto della gestione intelligente dei dati non è evidente solo nelle questioni attuali e future della catena di fornitura e di conformità ESG. Questo è il bello della governance olistica dei dati: crea le basi per l’implementazione di nuovi approcci strategici, come la democratizzazione dei dati. Promuove inoltre una cultura aziendale in cui la forza lavoro considera i dati come una risorsa strategica. Ciò consente ai manager e ai team di prendere decisioni migliori in linea con la strategia aziendale complessiva. Ciò a sua volta promuove una risposta rapida e proattiva. Inoltre, la gestione intelligente dei dati si è rivelata uno strumento pratico per arricchire il lavoro quotidiano dei dipendenti. I dati possono essere utilizzati per automatizzare e migliorare alcuni processi e attività di routine. Ciò riduce il carico sui dipendenti, che possono quindi concentrarsi su attività a valore aggiunto. L’accesso aggiuntivo ai dati self-service crea un ambiente di lavoro più produttivo e aumenta la soddisfazione dei dipendenti.

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Fonte immagine: Informatica