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Italia: gli immigrati vengono sfrattati da un edificio occupato vicino al confine francese

Nel nord Italia, le autorità hanno sgomberato immigrati da un centro di accoglienza allestito da attivisti. L’edificio occupato è stato trasformato in un centro per aiutare gli immigrati che cercavano di attraversare il confine con la Francia.

Martedì 23 marzo un gruppo di circa 50 immigrati è stato evacuato da un edificio occupato vicino al confine italo-francese. L’operazione è stata condotta da polizia italiana, vigili del fuoco, operatori della Croce Rossa e funzionari della protezione civile.

Gli anarchici hanno occupato una ex locanda vicino alla città italiana di Olx nel dicembre 2018 e l’hanno trasformata in un rifugio per gli immigrati che cercavano di attraversare il confine con la Francia attraverso le montagne. Il rifugio faceva parte di una campagna denominata “Frazer Les Frontiers” promossa da un gruppo di attivisti contro le politiche di immigrazione francesi e i respingimenti.

Immigrati nelle strutture di accoglienza

Fonti vicine agli attivisti hanno detto che quando sono arrivate le forze di polizia, 53 stranieri – tra cui diverse famiglie con bambini – si trovavano nel rifugio. Si dice che molti di coloro che sono rimasti nel centro siano cittadini afgani.

“Sfortunatamente, non c’è più un posto dove i passeggeri possano fermarsi e rinfrescarsi prima di riprendere il viaggio”, hanno detto le fonti.

Gli immigrati sono stati portati in strutture di accoglienza a Olks, Souza e Bardonesia.

Si dice che il trasferimento abbia “ripristinato lo status giuridico” e “la dignità degli immigrati” che erano rimasti nella struttura “in condizioni vergognose”.

Il centro aveva “impianti elettrici in rovina, scarichi bloccati, taniche di gas”, ha detto in una nota la Prefettura. Si riferisce anche a “incidenti criminali” che si riferiscono a una lite tra due immigrati che sono stati accoltellati da un uomo lo scorso gennaio.

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Gli attivisti sono stati accusati

Quando la polizia italiana ha fatto irruzione nell’edificio, tredici stranieri europei – ritenuti parte di un gruppo di attivisti – erano sul posto. Sono stati accusati di essere “invasori di edifici”.

Fabregio Riza, assessore alla sicurezza della provincia italiana settentrionale del Piemonte, dove si è svolto il test, ha elogiato il passaggio.

“È dovere delle autorità monitorare le attività promosse dai gruppi nemici, che sono spesso pericolose per i migranti che cercano di attraversare il confine con qualsiasi tempo”, ha detto. Riza appartiene al partito della Lega di estrema destra, che sostiene con forza le politiche anti-immigrati.

Intanto martedì a Torino i giudici hanno incriminato diciotto attivisti durante l’udienza preliminare di un caso che coinvolge le attività di “Frazer Les Frontiers”. Gli attivisti sono stati accusati di violazione di proprietà privata (per aver occupato le stanze abbandonate di una chiesa) e di aver occupato un dormitorio vicino agli Olks.