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Maddalena Fingerle “Madrelingua” – Notizie Alto Adige

Maddalena Fingerle “Madrelingua” – Notizie Alto Adige

Chi va in vacanza in Alto Adige ha di solito bei ricordi di Bolzano con la sua Laubengasse e il panorama alpino. Ma Paolo Brecher era così stufo della sua città natale nel nord Italia che lo trovò depresso e frustrato, come sua madre irritante e sorella bugiarda. Finita la scuola, fece la valigia e partì per Berlino. Precher è il protagonista del primo romanzo di Maddalena Wenger, Mother Tongue.

La lingua madre del giovane è l’italiano, ma la lingua maggioritaria nella provincia autonoma di Posen è il tedesco e la terza lingua ufficiale è il ladino, una forma di romancio. I tedeschi parlano un dialetto che Paolo non capisce e gli italiani pronunciano male l’italiano. Il cosiddetto bilinguismo degli altoatesini è solo una fantasia per Paulo, perché almeno si parlano già due lingue.

Ma questo non è l’unico motivo per cui il linguaggio è diventato una tale ossessione per Paulo. Le parole sporche lo tormentavano. Per lui queste sono parole che non dicono quello che dovrebbero dire. Soprattutto, è sua madre che, a suo avviso, rende le parole “sporche”. Pertanto, alla ricerca di una lingua lontana dalla sua terra natale, fuggì nella capitale tedesca, dove trovò lavoro e padroneggiò il suo tedesco. Lì incontra l’italiana Mira, che lo aiuta a “ripulire” le parole. Quando è rimasta incinta da lui, sono tornati in Italia. A Bolzano, Paolo si rende conto di nuovo della sua follia, e la storia non finisce bene, si può dire molto.

La scrittrice, classe 1993, è anche madre italiana di Posen, il suo cognome è quello di uno dei suoi nonni a Monaco di Baviera. Lavora come assistente di ricerca all’Università di Monaco e vive con il marito tedesco in Allgäu. “Lingua madre” è il suo primo romanzo e ha vinto diversi premi in Italia. Non è un racconto di Bolzano e dell’Alto Adige, né un inno di Berlino, ma un libro sul potere del linguaggio.

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La traduttrice Maria Elisabeth Brunner, anche lei altoatesina, ha fatto un ottimo lavoro traducendo in tedesco il gioco di parole di Fingerle. Il romanzo è ricco di allusioni e citazioni letterarie. I nomi di tutti i personaggi sono anagrammi, Paolo Brecher, per esempio, significa “sporche sporche” (parole sporche). Tutto questo è spiegato nella sezione delle annotazioni che Brunner e Fingerle hanno messo insieme, che manca dalla versione italiana originale.

Da: dpa